Pompei, ci si potrà sposare negli alberghi e nei B&B – Metropolisweb

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Pompei. Rilanciare l’economia della città, affossata dalla pandemia, sfruttando il turismo matrimoniale. Così Pompei “sfida” il Cilento. Questo è il vero motivo che ha spinto l’amministrazione del sindaco Carmine Lo Sapio a indire una manifestazione d’interesse rivolta ai futuri sposi e soprattutto ai titolari di alberghi, b&b e agriturismi locali. Dove da ora in poi sarà infatti possibile celebrare nozze con scenari mozzafiato. Si tratta di riti civili che potranno essere celebrati fuori le mura del Comune “sia per ragioni logistiche che per motivi legati ad aspetti storico-architettonici, di paesaggio, di tradizione culturale”. La svolta – dopo la precedente delibera di giunta del 30 novembre 2021 – è arrivata ieri, quando l’amministrazione ha autorizzato l’ultimo step: una manifestazione d’interesse cui potranno partecipare le strutture ricettive con particolari pregi architettonici, ambientali o artistici, che mettano a disposizione uno o più spazi da destinare alla celebrazione dei matrimoni civili. Il locale sarà concesso per tre anni rinnovabili in comodato gratuito al Comune di Pompei ma con la previsione di stringenti obblighi per i privati. L’idoneità allo scopo sarà concessa solo dopo un sopralluogo svolto in loco dai dipendenti dell’Utc. Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Comune entro il prossimo 31 marzo. Il ritorno, per l’intera economia cittadina, sarà soprattutto d’immagine. I titolari delle strutture ricettive, che saranno a breve individuate dall’amministrazione, dovranno impegnarsi a “promuovere turisticamente il Comune di Pompei” distribuendo flyers di promozione relativi a eventi istituzionali proprio durante i matrimoni. Si tratta dunque di un’ultima mossa tentata per il rilancio del turismo tuttora colpito dai drammatici effetti della pandemia da Covid. In attesa di conoscere le nuove location per nozze d’incanto, a due passi dagli Scavi, la giunta comunale ha deciso il tariffario. Nei giorni feriali, l’importo per la celebrazione del rito civile fuori dal Comune va dai 400 ai 500 euro (per i soli non residenti). Più alto, invece, il prezzo fissato nei festivi e prefestivi, quando si potranno “toccare” i 700 euro. “Le tariffe – hanno chiarito dall’amministrazione – costituiscono un rimborso del costo del personale necessario per l’espletamento del servizio”. “Questo provvedimento – così il sindaco Carmine Lo Sapio – è un sostegno in più per l’economia locale, soprattutto per un settore che più di altri ha subito le conseguenze della pandemia”. Tant’è vero che il provvedimento adottato a Pompei è solo l’ultimo di una lunga serie di atti simili già in vigore in Italia. Basti pensare all’incantevole Castidias, sulla costa sud della Sardegna. Qui il Comune ha puntato sul Destination Wedding per il rilancio del turismo anche attraverso le unioni civili. L’Italia è la meta europea più ambita per organizzare matrimoni internazionali con la Toscana, la Costiera Amalfitana e Venezia in testa. Il dato è confermato dall’Osservatorio sul Wedding Internazionale di Sposa Mediterranea Network. Il matrimonio internazionale è un business di rilevanti dimensioni. In Italia, il giro d’affari pre-pandemia superava i 400 milioni di euro annui. L’Italia è al primo posto tra le mete europee più gettonate. La Costiera Amalfitana, in tal caso, è preceduta solo dalla Toscana come meta nazionale per la celebrazione di matrimoni tra stranieri.




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di Salvatore Piro
www.metropolisweb.it
2022-03-19 10:30:36 ,

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